Siamo qui oggi a celebrare il 77° anniversario della nostra Repubblica.
77 anni fa, con un Referendum a suffragio universale, tra Monarchia e Repubblica, i cittadini italiani scelsero la Repubblica.
Dopo un periodo duro, dopo due Guerre Mondiali, il Popolo italiano seppe raccogliere tutte le sue forze e risollevarsi.
Fu un periodo in cui la popolazione italiana riscopri l’unità di intenti per la costruzione di un sistema istituzionale, economico, sociale, nuovi.
Oggi siamo qui riuniti a celebrare il 2 giugno, siamo qui a celebrare tutti noi.
E oggi più che mai la mente va a quel 2 giugno di 77 anni fa.
Rivolgo un saluto sincero a tutti i Guarcinesi che sentano questo giorno come un giorno speciale che resti impresso nella memoria di ognuno di noi che ha cambiato le sorti di questo Paese.
Il 2 giugno quest’anno ha una valenza particolare, quest’anno più che mai celebriamo noi, ciascuno di noi.
Negli ultimi mesi abbiamo vissuto momenti duri e drammatici, durante i quali sono state messe in discussioni le nostre certezze più profonde: la salute, la vita, gli affetti.
Ma nel momento della maggiore criticità ciascuno si è concretamente riscoperto essere parte di un tutto.
Ognuno ha fatto, e sta facendo, la propria parte.
Abbiamo reagito e lo abbiamo fatto nel migliore dei modi: uniti.
Siamo una grande Comunità, ancora una volta lo abbiamo dimostrato e lo stiamo dimostrando.
Ora, ci siamo quindi lasciati tutto alle spalle? Possiamo quindi abbassare la guardia?
Purtroppo no, incombe ancora una guerra feroce e crudele alle porte della nostra Europa che ha sconvolto tutti noi e a distanza di un anno e mezzo ancora non si intravedono spiragli di pace.
Gli effetti della guerra si sono fatti sentire, paghiamo le conseguenze in termini economici, le sanzioni alla Russia hanno avuto una ricaduta forte sui prezzi del gas e dell’energia che si estenderanno sul medio/lungo periodo.
E noi siamo qui pronti a fare la nostra parte anche in questa fase, non meno grave, dell’emergenza.
Conosciamo le nuove difficoltà delle nostre famiglie, dei nostri concittadini lavoratori, dei nostri commercianti, dei nostri imprenditori.
Sarebbe facile ora lasciarsi abbandonare alla frustrazione, alla stanchezza, al semplicismo, trasformando la sofferenza in rabbia e disillusione.
Come abbiamo camminato assieme in questi ultimi mesi sostenendoci a vicenda, ora cammineremo per risollevarci, assieme.
Uniti sotto quel tricolore che ci rappresenta tutti, che oggi sventola dalle nostre finestre e dai nostri balconi e che ci unisce come Comunità, Popolo e Nazione.
Il Presidente della Repubblica, in un suo discorso del 2 giugno ha detto:
“Nel momento della maggiore criticità abbiamo vissuto appieno il nostro essere Comunità sentendo di ciascuno la Cosa Pubblica e vivendo la necessità di dare una mano e di essere parte di un tutto.
Ha posto a durissima prova la struttura produttiva del nostro Paese.
Abbiamo toccato con mano la solidarietà, la generosità, la professionalità, la pazienza, il rispetto delle regole.
Abbiamo riscoperto, in tante occasioni, giorno per giorno, doti che, a taluno, sembravano nascoste o appannate, come il senso dello Stato e l’altruismo.
Abbiamo ritrovato, nel momento più difficile, il vero volto della Repubblica” come 77 anni fa dobbiamo raccogliere le nostre forze migliori, i nostri sentimenti migliori e ricostruire.
Non è facile, non è immediato, ma solo assieme ce la potremo fare e ce la faremo.
Ai nostri giovani, la ricchezza della nostra Comunità, ai nostri anziani, le nostre radici, a tutti noi…buon 2 giugno, buona festa della Repubblica.”
PS. Quest’anno ho deciso di partecipare ai festeggiamenti del 2 giugno a Roma con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Sindaco
Urbano Restante
Condividi su