Questa mattina il Sindaco e l’Amministrazione hanno partecipato alla manifestazione per la Festa della Liberazione, ecco le immagini della cerimonia e il discorso tenuto dal Sindaco.
Autorità civili, militari, religiose, associazioni dei combattenti e dei reduci di guerra, associazioni partigiane, cittadini tutti.
L’anniversario della Liberazione d’Italia è una festa nazionale della Repubblica Italiana che ricorre il 25 aprile di ogni anno.
È un giorno fondamentale per la storia d’Italia ed assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall’8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista.
Il 25 aprile 1945 è il giorni in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani – proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedesci imponendo la resa, giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate; parallelamente il Comitato emanò in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere “in nome del popolo italiano”, stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo.
Purtroppo ancora oggi assistiamo inermi da più di cinque anni alla guerra in Siria, si combatte in modo spietato senza alcun riguardo per i civili, usando addirittura armi chimiche che mietono ogni giorno vittime di ogni tipo; una guerra che non conosce fine alla quale il resto del mondo non trova, o meglio non intende trovare, alcuna soluzione pacifica, gli interessi nell’area sono troppo forti perché le grandi potenze trovino un accordo per far tacere le armi.
Nel frattempo la popolazione muore e soffre terribilmente; chi riesce fugge dalla Siria e cerca rifugio in un altro paese possibilmente accogliente e non diffidente verso chi ha bisogno di aiuto.
Intanto altri venti di guerra soffiano nel Pacifico orientale verso la Corea del Nord da parte degli Stati Uniti d’America… non troveremo mai la pace tra i popoli… quella pace tanto gridata dal Santo Padre alla quale il genere umano non riesce a costruire.
Occorre ricordare il 25 aprile perché serve a noi come momento di riflessione e di attenzione a quei momenti vissuti dai nostri gloriosi concittadini, ma serve soprattutto alle giovani generazioni affinché attraverso il ricordo della liberazione possano affrontare i problemi della vita di oggi, con lo stesso entusiasmo, la stessa fiducia nella capacità di costruire un futuro migliore, che i giovani di allora avvertirono: e con essi, l’impegno solenne a mantenere fede agli ideali di libertà dei cittadini e all’unità della Patria, vivere con i principi della Resistenza.
E non dobbiamo considerare il 25 aprile come uno stanco rituale ripetuto di anno in anno, né possiamo limitarci ad un mero esercizio retorico.
Dobbiamo amare e difendere le istituzioni, unirci, farci forza a vicenda, recuperare quel sentimento di solidarietà e speranza che ha animato i cittadini e lavorare a migliorare questo nostro grande Paese.
La Resistenza non è il patrimonio di una fazione, ma un patrimonio della nazione.
A 72 anni della Liberazione, mentre i testimoni viventi se ne stanno andando, è giusto salvarne la memoria e raccontare ai giovani cos’è stata davvero la Resistenza e di quale forza morale sono stati capaci i nostri padri.
Siamo qui per questo, dunque, per ricordare che questa è e deve essere la festa di tutti, e dunque anche di coloro che vivono in Italia da tempo e dovrebbero diventare cittadini, senza steccati culturali o religiosi.
Siamo qui anche per richiamare tutti alla necessità di superare un mondo fatto di ingiustizie, in cui alcuni poteri forti cercano di dominare il mondo, riuscendo solo a provocare disuguaglianza, miseria, fame, privazione dei diritti, violenza e barbarie.
Davanti a noi abbiamo ancora molti ostacoli e molti nemici, ma come allora resisteremo e faremo di più, lotteremo insieme e uniti fino a quando non avremo ottenuto un mondo più giusto, più libero, più uguale, quello sognato dai caduti per la nostra libertà.
Viva l’Italia e viva la libertà.
Grazie a tutti voi per aver partecipato.
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