Buongiorno a tutti,
ringrazio tutti per la partecipazione, i Comandanti dell’Arma dei Carabinieri, l’Associazione ANC di Guarcino, Don Edoardo, gli Scout, la Banda l’Associazione Centro Anziani la Polizia locale e tutti voi che avete partecipato.
Oggi 25 aprile è il 77° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo e la fine dell’occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista.
Oggi questa ricorrenza, cade proprio nel bel mezzo di una guerra violenta, terribile, distruttrice che sta annientando un intero popolo quello Ucraino, una guerra che mai poi mai avremmo immaginato accadesse alle soglie del terzo millennio; eppure è così, la Russia che invade l’Ucraina con una forza brutale, feroce simile a quella nazifascista.
Sono trascorsi più di sessanta giorni dall’invasione ed ancora non si riscontrano veri segnali di pace, la Russia insiste con il bombardare case villaggi, paesi e città senza nessuno scrupolo per i civili, bambini, vecchi e donne che periscono sotto le bombe russe è un massacro, fosse comuni di civili rinvenute a Bucha a Kharkiv, a Mykolaiv e Mariupol una mostruosità assoluta.
Fino a ieri tutti credevamo che mai più avremmo avuto guerre e che la ricorrenza di oggi fosse soltanto un ricordo doveroso da onorare negli anni a seguire, ma non è così purtroppo, nelle menti delle persone a volte accadono corti circuiti inspiegabili che finiscono per far prevalere la logica del più forte che pensa di poter sopraffare il più debole e di sottometterlo al proprio dominio, è quello che ha pensato Putin quando ha deciso di procedere all’invasione dell’Ucraina.
In Ucraina questo non è successo, perlomeno fino adesso, il popolo Ucraino si è opposto energicamente ed eroicamente, alla sopraffazione della Russia, stanno difendendo la loro Patria dall’aggressore così come i nostri valorosi partigiani nel 1943 difesero la nostra Patria.
Il loro compito è quello di RESISTERE, respingere l’aggressore a costo della loro vita; come i nostri partigiani che oggi ricordiamo con la data del 25 aprile, simbolo di liberazione e democrazia.
Solo partendo da una commossa rievocazione del 25 aprile possiamo capire e comprendere il senso di gratitudine che noi oggi dobbiamo avere per quegli uomini e quelle donne, che amavano a tal punto la democrazia la libertà e la Patria.
Stessi ideali per cui gli uomini e le donne Ucraine si battono e combattono oggi contro il tiranno russo che ha paura dall’affermazione di questi ideali di democrazia e di libertà, poiché teme un cambiamento della sua stessa comunità di appartenenza da una probabile caduta del regime; ecco perché in Russia chi si oppone alla guerra viene arrestato ed a volte ucciso.
Rievocare la tragedia della guerra, ma anche la conquista della democrazia e la liberazione, riscoprire la Resistenza come fatto popolare, il valore a 77 anni di distanza dell’Assemblea Costituente, la scelta della Repubblica, lo sforzo di coesione di diverse culture democratiche che dal 1943 al 1948 collaborarono per costruire le fondamenta di questo Paese, unite nella fiducia per la democrazia, nel lavoro per la dignità dell’uomo, nell’amore per la libertà e la determinazione dei Popoli, siano diritti inalienabili di ciascun popolo sulla terra.
Vorrei che assumessimo dalla cerimonia di oggi, questo esempio: in un Paese e in un mondo ideologicamente e drammaticamente diviso in due, i lavori dell’Assemblea Costituente portarono a una Costituzione praticamente approvata all’unanimità, perché dalla Resistenza i Padri Costituenti avevano imparato che erano importanti i valori che li avevano uniti.
Questa è una lezione straordinaria per questi giorni di inaspettata sofferenza per il Popolo Ucraino e per quello Siriano dimenticato ormai al proprio destino; in questo momento tutti i livelli istituzionali mondiali devono con fiducia e determinazione lavorare insieme per raggiungere al più presto la PACE UNIVERSALE TRA I POPOLI.
La ricorrenza del 25 aprile di sicuro ci ricorda che il passato non è una eredità avuta in sorte, ma è una responsabilità, ogni comunità, ogni città è costruita, retta e vissuta autenticamente solo da chi ne ha memoria, rinnovare la memoria è educare, così non è possibile dimenticare che proprio la memoria degli orrori della 2ª guerra mondiale e quelli di questi giorni ispirarono allora De Gasperi, Schumann Spinelli, e Adenauer e oggi l’Unione Europea al sogno di una comunità europea che era ed è anzitutto un progetto politico, unito proprio sui valori della libertà, della democrazia e della determinazione dei popoli, e che la minaccia Russa ha rinvigorito e fortificato…
più che mai oggi le rime della canzone dei Nomadi “Contro, sempre” ci ritornano alla mente così autentiche e attuali.
Diceva Augusto Daolio:
Gli istinti bestiali dell’uomo hanno seminato tristezza, morte, dolore e anche un po’ di assuefazione. Ma esiste ancora il coraggio e la dignità di chi non si arrende, di chi si ribella, di chi va controcorrente. “Contro” è la voglia di lottare, è la voglia di cambiare.
Contro i fucili, carri armati e bombe
contro le giunte militari, le tombe
contro il cielo che ormai è pieno
di tanti ordigni nucleari
contro tutti i capi al potere che non sono ignari.
Contro i massacri di Sabra e Chatila
contro i folli martiri dell’Ira
contro inique sanzioni, crociate americane
per tutta la gente che soffre, e che muore di fame.
Contro chi tiene la gente col fuoco
contro chi comanda e ha in mano il gioco
contro chi parla di fratellanza, amore, libertà
e poi finanzia guerre e atrocità.
Contro il razzismo sudafricano
contro la destra del governo israeliano
conto chi ha commesso stragi, pagato ancora non ha
per tutta la gente ormai stanca che vuole verità.
Contro tutte le intolleranze
contro chi soffoca le speranze
contro antichi fondamentalismi e nuovi imperialismi
contro la poca memoria della storia.
Contro chi fa credere la guerra un dovere
contro chi vuole dominio e potere
contro le medaglia all’onore, alla santità
per tutta la gente che grida libertà.
W IL 25 APRILE, W L’ITALIA
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